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La Giostra del Saracino

Dante Alighieri nella Divina Commedia

Canto XXII Inferno

“Io vidi già cavalier muover campo,
e cominciar lor stormo e far loro mostra,
e talvolta partir per loro scampo;
corridor vidi per la terra vostra,
o aretini, e vidi gualdane,
fedir torneamenti e correr giostra”.

La Giostra del Saracino

E’ un gioco cavalleresco che affonda le sue radici nel Medio Evo e rappresenta l’evoluzione di un esercizio di addestramento militare che, simulando lo scontro bellico, vedeva un cavaliere armato di lancia affrontare un automa con le sembianze del nemico.

Nella società medioevale giostre e tornei erano il mezzo con cui si festeggiavano gli avvenimenti più importanti e gli alfieri, abili nel “maneggiar l’insegna”, con i simboli dei Cavalieri di Casata e dei Quartieri, partecipavano ai corteggi già allora.

All’inizio del ‘900, con la rivalutazione del Medioevo e delle tradizioni popolari operata dalla cultura romantica, viene istituita una “giostra moderna” per ricordare il settimo centenario della nascita del Petrarca, avvenuta nel 1904 proprio ad Arezzo.

Tuttavia, è nel 1931 che l’antica tenzone cavalleresca viene stabilmente rimessa in vita in forma di rievocazione ambientata nel XIV secolo. Per la prima volta la Giostra del Saracino si svolge nella cornice di Piazza Grande, ma i giostratori, anziché a titolo individuale come in passato, gareggiano a nome degli antichi quartieri aretini per vincere l’ambita “Lancia d’Oro”